Referendum istituzionale

Documents from [1943] to [1946]

Identity Statement

HAEU Reference Code
ADG-12
Reference Archivists

Becherucci, Andrea; Bonini, Gherardo; Meyer, Ruth Ingeborg

Context

Administrative and Biographical History

Le truppe alleate entrano a Roma l’otto giugno 1944. La vita politica può riprendere così lentamente il suo corso. Bonomi, presidente del CLN, viene nominato presidente del Consiglio di un governo sostenuto dall’esarchia, vale a dire dai sei partiti che compogono il CLN: demolaburisti, liberali, democristiani, azionisti, socialisti e comunisti. De Gasperi diventa ministro senza portafoglio a fianco delle personalità più prestigiose dell’epoca: il comunista Palmiro Togliatti, il liberale Benedetto Croce, il socialista Giuseppe Saragat. A fine novembre, il governo Bonomi entra in crisi sul problema dell’epurazione dei funzionari compromessi con il regime. Nella nuova compagine ministeriale, priva di socialisti e azionisti, De Gasperi ottiene il ministero degli esteri, posto chiave del governo perché consente contatti più diretti con gli alleati che tengono nelle loro mani i destini dell’Italia sconvolta dalla drammatica situazione del dopoguerra che ormai si sta profilando all’orizzonte. Il 25 aprile 1945, a guerra ormai finita e con il nord del paese completamente liberato diventa necessario rinnovare il governo. De Gasperi é candidato alla presidenza contro Nenni. Prevale invece una soluzione di compromesso con la costituzione di un governo presieduto dall’azionista Ferruccio Parri in cui De Gasperi conserva gli esteri. Nel novembre 1945, liberali e democristiani protestano contro la democrazia giacobina del CLN strumentalizzato dalle sinistre. Parri é costretto alle dimissioni. Dopo estenuanti trattative, De Gasperi diventa presidente del Consiglio. Per la prima volta nella storia d’Italia un cattolico ricopre la carica politica più importante del paese. Gli inizi del governo, nel 1946, sono dedicati alla delicata risoluzione del problema istituzionale. Il 9 maggio Vittorio Emanuele III abdica a favore del figlio Umberto II, non compromesso col fascismo, nella speranza di salvare la monarchia. Il problema più delicato per De Gasperi é che, contrariamente alla altre formazioni politiche, la Democrazia cristiana é spaccata al suo interno fra i sostenitori della repubblica e quelli della monarchia e rischia di perdere una parte del suo elettorato qualunque sia la scelta in materia. E’ questa la ragione per la quale de Gasperi sceglie, dopo aver saggiato altre soluzioni, il referendum popolare da tenersi congiuntamente alle elezioni per l’Assemblea costituente. La DC può così lasciare ai propri elettori libertà di scelta, tenendo comunque conto che un referendum tra i propri iscritti aveva dato esito favorevole alla repubblica. Il referendum vedrà prevalere il partito della repubblica seppure a fatica. Le contestazioni su presunte irregolarità che sarebbero avvenute al momento dello spoglio dei voti ad opera del ministro Romita e la posizione ambigua della Corte di Cassazione, che anziché proclamare la vittoria dei voti per la repubblica, si limita a prendere atto dei risultati usciti dalle urne costringe De Gasperi a fare la parte del mediatore tra il governo e il Quirinale (Umberto II aveva per questo motivo rinviato la data della sua partenza dall’Italia) per tentare di trovare una soluzione non traumatica al problema ed evitare che lo scontro tra sostenitori della republlica e della monarchia non degenerasse fino al punto di far risorgere lo spettro della guerra civile. Avendo esaurito ogni possibilità di compromesso, De Gasperi il 12 giugno scioglie il nodo facendosi attribuire dal governo le funzioni di capo provvisorio dello Stato. Il giorno seguente, Umberto II sceglie l’esilio.

Content and Structure

Abstract

Questa serie comprende documenti relativi all’abdicazione di Vittorio Emanuele III, alla posizione degli anglo-americani su questo problema, manoscritti di De Gasperi sul problema istituzionale e resoconti dei suoi incontri con Umberto II. L’insieme é completato da ritagli di stampa sul referendum istituzionale.

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