Ruggiero, Renato
09 April 1930 (Napoli (IT)) - 04 August 2013 (Milano (IT))Description Area
Dopo il conseguimento della laurea in giurisprudenza (1953), Renato Ruggiero entra nella carriera diplomatica. Ricopre il ruolo di funzionario presso il consolato italiano a Sao Paulo, Brasile (1955-1959), l’ambasciata italiana a Mosca, Unione Sovietica (1959-1961), l'ambasciata italiana a Washington, Stati Uniti (1962-1964), l'ambasciata italiana a Belgrado, Jugoslavia (1966-1968), dopo aver ricoperto l'incarico di capo del segretariato degli Affari politici presso il ministero degli Affari esteri (1964-1966). Nel 1969, fa parte della delegazione permanente italiana presso la Comunità europea: qui si occupa del negoziato relativo alla sicurezza sociale dei lavoratori migranti. Nel 1970, ha inizio la sua carriera alla Commissione in qualità di capo di gabinetto del presidente Malfatti (1970-1972). Ricopre in seguito l'incarico di consigliere politico del presidente Mansholt (1972) poi di direttore generale della Politica regionale: si occupa del varo del Fondo europeo di sviluppo regionale (1973-1977). Assume infine l'incarico di portavoce del presidente Jenkins (1977-1978). Ritornato in Italia, viene nominato coordinatore delle politiche comunitarie presso il ministero degli Affari esteri (1978). Tra il 1978 e il 1980, è consigliere diplomatico del presidente del Consiglio e capo di gabinetto di due ministri degli Affari esteri. Dal 1980 al 1984, è rappresentante permanente dell’Italia presso la Comunità europea a Bruxelles. A questa data, viene nuovamente richiamato a Roma presso il ministero degli Affari esteri dove occupa le funzioni di direttore generale degli Affari economci (1984-1985) e poi di segretario generale del ministero (1984-1986). E' anche presidente del comitato esecutivo dell’OCSE. Dopo aver ricoperto l'incarico di ministro del Commercio estero (1987-1991), abbandona la carriera diplomatica. Entra a fa parte del consiglio d’amministrazione della FIAT e di numerosi altri grandi gruppi italiani, europei e americani (1991-1995). Dal 1995 al 1999, occupa il posto di direttore generale dell’Organizzazione mondiale del commercio. Nel 1999, viene nominato presidente dell'Ente Nazionale Idrocarburi (ENI). Lascia quest'incarico dopo qualche mese per ricoprire il ruolo di presidente della banca d'affari Schroeder Salomon Smith Barney in Italia. Dal 2001 al 2002, è ministro degli Affari esteri. Dà le dimissioni da quest'incarico nel gennaio 2002 e diventa presidente del consiglio d’amministrazione di Citigroup a Zurigo.
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Ruggiero, Renato
09 April 1930 (Napoli (IT)) - 04 August 2013 (Milano (IT))Description Area
Dopo il conseguimento della laurea in giurisprudenza (1953), Renato Ruggiero entra nella carriera diplomatica. Ricopre il ruolo di funzionario presso il consolato italiano a Sao Paulo, Brasile (1955-1959), l’ambasciata italiana a Mosca, Unione Sovietica (1959-1961), l'ambasciata italiana a Washington, Stati Uniti (1962-1964), l'ambasciata italiana a Belgrado, Jugoslavia (1966-1968), dopo aver ricoperto l'incarico di capo del segretariato degli Affari politici presso il ministero degli Affari esteri (1964-1966). Nel 1969, fa parte della delegazione permanente italiana presso la Comunità europea: qui si occupa del negoziato relativo alla sicurezza sociale dei lavoratori migranti. Nel 1970, ha inizio la sua carriera alla Commissione in qualità di capo di gabinetto del presidente Malfatti (1970-1972). Ricopre in seguito l'incarico di consigliere politico del presidente Mansholt (1972) poi di direttore generale della Politica regionale: si occupa del varo del Fondo europeo di sviluppo regionale (1973-1977). Assume infine l'incarico di portavoce del presidente Jenkins (1977-1978). Ritornato in Italia, viene nominato coordinatore delle politiche comunitarie presso il ministero degli Affari esteri (1978). Tra il 1978 e il 1980, è consigliere diplomatico del presidente del Consiglio e capo di gabinetto di due ministri degli Affari esteri. Dal 1980 al 1984, è rappresentante permanente dell’Italia presso la Comunità europea a Bruxelles. A questa data, viene nuovamente richiamato a Roma presso il ministero degli Affari esteri dove occupa le funzioni di direttore generale degli Affari economci (1984-1985) e poi di segretario generale del ministero (1984-1986). E' anche presidente del comitato esecutivo dell’OCSE. Dopo aver ricoperto l'incarico di ministro del Commercio estero (1987-1991), abbandona la carriera diplomatica. Entra a fa parte del consiglio d’amministrazione della FIAT e di numerosi altri grandi gruppi italiani, europei e americani (1991-1995). Dal 1995 al 1999, occupa il posto di direttore generale dell’Organizzazione mondiale del commercio. Nel 1999, viene nominato presidente dell'Ente Nazionale Idrocarburi (ENI). Lascia quest'incarico dopo qualche mese per ricoprire il ruolo di presidente della banca d'affari Schroeder Salomon Smith Barney in Italia. Dal 2001 al 2002, è ministro degli Affari esteri. Dà le dimissioni da quest'incarico nel gennaio 2002 e diventa presidente del consiglio d’amministrazione di Citigroup a Zurigo.